Uno dei migliori film di Pasolini. Il mito è ricomposto al meglio, con il solito grande naturalismo, con la consueta attenzione alla scenografia, alle musiche (entrambi molto impregnati di significati aggiuntivi), alla dimensione del dramma profondo del protagonista.
Il prologo e l'epilogo sono due pezzi del mosaico incastonati alla perfezione. Poi ci sono ovviamente anche la bravura elevata di Franco Citti e la bellezza tagliente di Silvana Mangano.
Qui Pasolini raggiunge un punto molto alto nella sua ricerca dell'arcaico facendoci toccare direttamente con mano un dramma che dovrebbe essere mitico, quindi irraggiungibile.
Il prologo e l'epilogo sono due pezzi del mosaico incastonati alla perfezione. Poi ci sono ovviamente anche la bravura elevata di Franco Citti e la bellezza tagliente di Silvana Mangano.
Qui Pasolini raggiunge un punto molto alto nella sua ricerca dell'arcaico facendoci toccare direttamente con mano un dramma che dovrebbe essere mitico, quindi irraggiungibile.